Analogie fra i Riti andalusi e quelli di Taranto

Rassegna stampa

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Taranto Buonasera 21 Aprile 2023

Sono passati pochi giorni da quando l’Addolorata, l’ultima statua della processione dei Misteri, nella tarda mattinata di Sabato Santo, 8 aprile, è rientrata nella chiesa del Carmine, concludendo così i Riti edizione 2023: ma non per questo si deve cessare di parlare di Settimana Santa. L’occasione è offerta dal decimo convegno internazionale di studi sulla cultura popolare religiosa che avrà come tema “Il patrimonio delle confraternite, ricchezza popolare della città” e che si terrà sabato 29 e domenica 30 aprile nel salone degli specchi di palazzo di città, dove ieri, giovedì 20 aprile, ne è avvenuta la presentazione. Ne hanno parlato Gigi Montenegro, presidente dell’associazione organizzatrice, “La Veste Rossa”, e l’assessore alla Cultura del Comune, Fabiano Marti, coordinati dalla giornalista Gabriella Casabona. Molto nutrito il programma dei lavori che “svilupperanno in particolare – ha detto Montenegro – il legame che unisce l’Italia meridionale all’Andalusia, nel Sud della Spagna, dove è sentito molto forte il concetto di Settimana Santa come rito penitenziale e non solo. Le città andaluse guardano con molto interesse i nostri Riti e come le confraternite tarantine custodiscono il proprio patrimonio artistico e religioso. Da ciò è scaturito il tema di questo decimo convegno internazionale di studi che ci permetterà di scambiare reciproche informazioni e cercare di comprendere dove vogliamo dirigerci e quali sono i percorsi necessari”. Su quest’ultimo aspetto ha insistito l’assessore Marti, spiegando che affiancare i riti penitenziali spagnoli a quelli tarantini non significa necessariamente penalizzare questi ultimi, ma piuttosto ricercare possibili punti d’incontro. “Allargare i nostri orizzonti culturali infatti non può che portare dei benefici a tutti e a questo tenderà il convegno – ha detto l’assessore – Questo appuntamento inoltre sarà tappa importante nel nostro cammino verso una più marcata destagionalizzazione dei nostri Riti penitenziali. Bisogna infatti che se ne parli tutto l’anno, anche sotto la prospettiva del turismo, in quanto queste tradizioni sono il fiore all’occhiello della nostra città e vanno quindi poste, quanto più possibile, all’attenzione d’oltre confine. Di questo abbiamo discusso con le confraternite tarantine, ponendo le basi per un lavoro comune”. Gigi Montenegro ha evidenziato la grande attenzione da parte della Spagna, e in particolare dell’Andalusia, verso le nostre processioni e non ha escluso che per il prossimo anno Taranto possa ospitarne delle delegazioni. In particolare, i riti penitenziali hanno costituito lo spunto per avviare il gemellaggio della nostra città con Granada, il cui sindaco (l’”alcande”), Francisco Cuenca, ha predisposto l’opportuna procedura burocratica. Il convegno prevede inoltre un concerto di musiche tradizionali tarantine e spagnole che avrà luogo domenica pomeriggio, alle ore 17.30, al museo diocesano il cui accesso sarà gratuito ma con prenotazione, essendo i posti limitati. L’esecuzione sarà a cura di un ensemble dell’Orchestra Tebaide d’Italia diretta dal maestro Cosimo Maraglino, che ha curato l’adattamento dei brani. Questo il programma: Tristezze (Lacerenza), Mamma (Rizzola), Venerdì Santo (Gregucci) e “Mi Amargura” (Vittor Ferrer Castillo), molto popolare nei riti andalusi. Fra le altre relazioni, molto attesa quella di Mari Carmen Sanz, che dal 1983 a Granada dette il via alla partecipazione delle donne alle processioni penitenziali indossando l’abito di rito delle confraternite. Il decimo convegno de “La Veste Rossa”, che si svolge in collaborazione con Arcidiocesi, Comune, Provincia e Regione, sarà dedicato alla memoria di mons. Mimino Quaranta, che nel settembre del 2007, insieme a mons. Giovanni Lanzafame (già padre spirituale di due confraternite di Siviglia), ne tenne a battesimo la prima edizione. Un pensiero di gratitudine andrà anche allo scomparso arcivescovo mons. Benigno Luigi Papa, che accettò di far svolgere quel convegno anche in arcivescovado. Il convegno avrà inizio sabato 29 alle ore 9.30 con l’introduzione di Gigi Montenegro e i saluti del sindaco Rinaldo Melucci e di Juan José Ibañez, Capo di Gabinetto Alcaldìa di Granada. Seguiranno gli interventi dell’arcivescovo mons. Filippo Santoro, di AdelardoMora Guijosa (sul dopo Ojeda), di don Francesco Simone (direttore del Museo diocesano), di rappresentanti delle confraternite dell’Addolorata e dell’Immacolata, della restauratrice d’arte sacra Maria Lucrezia Logrieco e di mons. Giovani Lanzafame (sul patrimonio artistico-religioso nel Sud Italia): nel pomeriggio relazioneranno il rappresentante dell’arciconfraternita del Carmine, Armando Ortiz (sul patrimonio delle confraternite di Granada), il rappresentante delle confraternite aggregate in San Giuseppe, Alessandro Carucci (artigiano d’arte sacra), Josè Luis Ramirez (su artisti e ricamatori) e mons. Paolo Oliva (sul patrimonio delle confraternite di Taranto). Domenica 30, infine, visita al Mudi e la santa messa in ringraziamento al santuario della Madonna della Salute; alle ore 17.30, infine, il già citato concerto al Museo diocesano.